Ultima modifica: 6 Settembre 2023

Saluto del rettore 

Poche righe solo per inviare un breve ma sincero saluto a tutta la comunità del Convitto.

Un saluto a chi ritrovo e a chi condivide con me l’inizio di qualcosa di inedito.

Inedito anche se il mio essere qui sembrerebbe suggerire, dopo 4 anni, l’immagine del ritorno; sembrerebbe richiamare la suggestione letteraria del nostos e, dunque, del multiforme Odisseo, di quel ritorno eroe indiscusso. Ma sarebbe oltremodo ambizioso e, soprattutto, fallace; la figura del coraggioso Telemaco appare, invece, più opportuna e per più ordini di motivi.

Certo, come Odisseo si torna in patria, a casa, dove tutto è iniziato e tutto è continuato, guidato e custodito da chi precedeva, da chi è rimasto, saldo riferimento per tutti; dove ciò che solo conta, anche in piena transizione digitale è l’irrinunciabile vicenda del maestro e dell’allievo; della guida e del discepolo; di chi lascia il segno (insegna) e di chi impara.

Ma è Telemaco (il figlio) che si cimenta con un nuovo viaggio, che si forgia e si prepara, che nell’esempio del padre e del maestro matura e si scopre adulto.

Come Telemaco, dunque, grati e riconoscenti si guarda all’apprendistato, al nuovo padre da non deludere e da servire,  che è il Convitto e le mille e mille voci e dimensioni che lo caratterizzano, rendendolo unico.

Inevitabilmente, dunque, si inizia radicati nel passato, saldi nel presente e proiettati nel futuro se è vero, come scrive Braudel, che essere stati è una condizione per essere.

Buon anno scolastico

Il rettore

Manuela Vicuna