VIAGGIO D’ISTRUZIONE A VENTOTENE E SANTO STEFANO UN PERCORSO DI EDUCAZIONE CIVICA
VIAGGIO D’ISTRUZIONE A VENTOTENE E SANTO STEFANO
UN PERCORSO DI EDUCAZIONE CIVICA
Confini senza frontiere è il nome di un percorso di Educazione civica che ci ha portati in viaggio di istruzione per tre giorni a Ventotene e Santo Stefano, isole laziali piccole ma cariche di storia. Il titolo del progetto prende spunto dall’omonimo romanzo di Giacomo Revelli – edito dall’Ultima Spiaggia nel 2015 – che ci ha fatto da filo conduttore.
Ventotene in epoca romana fu luogo di esilio per donne legate alla famiglia imperiale ed infatti ospita, oltre all’antico porto, i resti di una villa con annessi acquedotto, cisterne, terme e peschiere. Durante il fascismo fu sede di confino politico per antifascisti come Sandro Pertini, Luigi Longo e Umberto Terracini, ma anche Eugenio Colorni, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, che qui nel ’41 vi scrissero il Manifesto di Ventotene immaginando un’Europa unita, presidio di pace e libertà. Per questo oggi Ventotene e il suo Manifesto sono Marchio del Patrimonio Europeo.
Santo Stefano ospita invece una spettacolare struttura carceraria borbonica di fine Settecento, che riproduce la pianta semicircolare del Teatro San Carlo e si ispira ai principi del Panopticon di Jeremy Bentham. Per 170 anni fu luogo di detenzione durissima per criminali politici e comuni, fino all’illuminata gestione del suo ultimo direttore – Eugenio Perucatti – e la chiusura nel ’65. Oggi il complesso è oggetto di un progetto di valorizzazione e recupero affidato alla Commissaria straordinaria del governo Silvia Costa e vedrà sorgere una “Scuola di Alti Pensieri” ispirata ai valori della Costituzione italiana e dell’Europa intitolata a David Sassoli.
A febbraio le classi coinvolte – due quinte del Liceo Internazionale – hanno letto Confini senza frontiere, romanzo storico ambientato a Ventotene negli anni del confino politico, ed organizzato gruppi di lavoro attorno alle aree tematiche di maggiore interesse:
- l’antifascismo plurale di Ventotene;
- il ruolo della pena nel carcere di Santo Stefano;
- l’Europa del Manifesto di Ventotene;
- la memoria storica come atto politico che guarda al futuro.
A marzo l’équipe della Commissaria Costa ha presentato in Auditorium agli studenti il progetto di recupero della cittadella penitenziaria di Santo Stefano.
A aprile si è svolto il viaggio che, ricalcando le aree tematiche succitate, si è strutturato in:
- una visita guidata in paese e in archivio con Filomena Gargiulo, autrice di Ventotene, Isola di Confino;
- una visita guidata al carcere di Santo Stefano con Salvatore Schiano, guida storica;
- una videoconferenza sul federalismo europeo con Paolo Cutolo, direttore della Biblioteca comunale;
- un incontro con Fabio Masi nella sua Ultima Spiaggia, libreria e casa editrice dedicata all’isola ed alla sua storia.
In considerazione dell’alto valore archeologico e naturalistico dell’isola abbiamo visitato anche le cisterne romane ed il Museo della Migrazione e Osservatorio Ornitologico. Al termine delle attività gli studenti hanno esposto i propri contributi individuali nei rispettivi gruppi di lavoro e sono stati valutati nell’ambito della disciplina Educazione civica.
Mentre il traghetto ci riportava sulla terraferma ci accompagnavano le parole di Revelli:
Ventotene mi ha cambiato, mi rendo conto che quest’isola ha avviato un dialogo dentro di me e che questo colloquio non si è ancora concluso.